La Circular Economy, ovvero l’Economia del riutilizzo

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Produci, consuma, getta via: ecco come siamo arrivati a snaturare l’equilibrio chimico-fisico dell’ambiente. Processo irreversibile? Tutt’altro: possiamo invertire la rotta.

Massimo De Santis

Autore: Massimo De Santis, Presidente di TiciPack Sagl.
Rappresenta la Svizzera in seno all’ISO sia nel Packaging che nella Circular Economy.

Prima di entrare nel merito, è meglio chiedersi: perchè l’Economy Circular? La risposta è semplice: sembra proprio che la cioccolata sia arrivata al livello del naso e, da un po’ di anni a questa parte, gli eletti di tutte le nazionalità stanno tendando di delineare delle linee guida, normative e nuove tasse per eliminare gli sprechi ed abbassare il livello di CO2 che sta pian piano uccidendo il pianeta e con lui la vita.

Negli ultimi 70 anni, l’economia del consumismo sfrenato, detta anche Economia Lineare (Linear Economy), le cui fondamenta si basano sul modello produci, consuma, getta via, ha portato l’equilibrio chimico-fisico dell’ambiente a snaturarsi e non passa giorno che non ce ne accorgiamo. Siamo di fronte ad un cambiamento radicale. Il cambiamento climatico è molto peggio del Covid. Ricordo che a febbraio di quest’anno, ero in riunionecon un imprenditore ticinese ed accennandogli alle notizie sul Covid che avevo ascoltato alla radio durante il viaggio, mi disse: noooo, qui da noi noooo!, ed il resto lo sappiamo.

La questione è che facciamo tutti fatica a vedere le cose nell’insieme ed in aggiunta, l’anidride carbonica, questo killer planetario e invisibile, dopo qualche immagine aberrante trasmessa dalla TV circa i tragici indiretti effetti, finisce presto nel dimenticatoio e viene superata dall’Economia del Profi tto ad ogni costo. Non abbiamo ancora la consapevolezza di ciò che può succedere: d’altronde, gli assicuratori che stipulano le polizze riferiscono che i migliori clienti sono quelli che hanno già subito un infortunio!

Fatto è, che una polizza per il pianeta A non esiste. Come se ne esce? Bella domanda! Mi vien da dire “con la volontà di cambiare modello”.

La Circular Economy è la piattaforma di strumenti che, contrapponendosi alla Linear Economy, consentono di ridurre o annullare l’impatto ambientale di prodotti o servizi. Gli strumenti messi a disposizione sono di tipo, normativo, tecnico progettuale, analitico valutativo (inclusa analisi dei comportamenti), organizzativo, economico finanziario. I settori di mercato a cui si rivolge l’approccio Circolare sono tutti e nessuno escluso.

Approccio circolare: sono le parole chiave che stanno alla base del processo con cui si giunge a eliminare l’impatto ambientale di prodotti o servizi.

Tutto parte dal Circular Design, ovvero dal disegnare la circolarità del prodotto e/o del servizio e del sistema economico finanziario che lo sostiene, dal momento in cui i primi concetti prendono forma. Anche il re-ingegnerizzare e ridisegnare prodotti, processi, metodologie e sistemi economico fi nanziari, propri della Linear Economy con tecniche e strumenti Circolari, fa parte del Circular Design.

La Circular Economy inizia con la scelta della materia prima, l’analisi del processo produttivo e distributivo, la manutenzione, il fine vita e finisce con il riuso, riuso, riuso. Gli strumenti sono tutti a disposizione e, con un po’ di sale in zucca, possono essere ripensati trovando nei soggetti che operano nella supply chain (catena di fornitura), gli accordi che consentono di rendere il processo Circolare.

Un paio di esempi? In Svizzera la produzione del vino è elemento portante del tessuto economico e sociale di quasi tutti i Cantoni. Con circa 60 milioni di litri prodotti anno e con un mercato di consumo prevalentemente interno, sarebbe possibile: Riutilizzare le bottiglie di vetro invece che distruggerle per fonderle di nuovo (grandissima, anzi enorme, produzione di CO2); Eliminare le 3500 tonnellate anno di cartone utilizzato per gli imballi, passando a degli imballi riutilizzabili in plastica – né più né meno che il concetto che sta dietro le cassette in plastica che vediamo nei supermercati per frutta, verdura, carne e altro

E per chi pensasse che il cartone è ambientale perchè riciclabile, riporto che recenti studi condotti da scienziati di diverse università che hanno valutato l’impatto ambientale di un sacchetto di carta 100% riciclata, hanno evidenziato che lo stesso sacchetto in plastica di volume equivalente è molto più Green della carta riciclata e quindi il segreto sta nel saperlo riutilizzare.

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